Quest'anno le festività della Pentecoste cadranno a fine maggio: un mese tutto da vivere alla scoperta di luoghi e tradizioni tipiche della Sardegna.
In maggio la natura della Sardegna si tinge di colori incredibili: il giallo delle ginestre, il verde acceso della macchia mediterranea, il rosa intenso dei fiori di cardo e le mille tonalità dal rosso al viola dei fiori selvatici. Anche il mare sembra risvegliarsi dal letargo invernale, con riflessi smeraldini e cristallini intensi e ammalianti.
Il clima nella settimana di Pentecoste è mite e spesso sufficientemente caldo per un tuffo in acqua non previsto. Inoltre la temperatura dell'aria è ideale per fare passeggiate, sport all'aria aperta e visitare borghi sul mare e nell'entroterra.
Le strutture turistiche sono generalmente aperte e bar e ristoranti preparano piatti tipici molto gustosi in un periodo dell'anno non troppo affollato dai turisti.
Durante il periodo della Pentecoste inoltre è bello e coinvolgente assistere agli eventi sacri e profani sparsi in tutti i comuni dell'isola, per conoscere nuove, interessanti località e usanze locali.
La Festha Manna (Festa grande) è una festività molto sentita in Sardegna, precisamente a Porto Torres, e si svolge nel periodo della Pentecoste. La festa è dedicata al ricordo e al culto dei tre santi turritani Gavino, Proto e Genuario, martiri del periodo romano, oggi patroni di Porto Torres in Gallura.
La celebrazione religiosa in loro onore è molto articolata e si svolge tra Sassari e Porto Torres con processioni diurne e notturne che portano da un luogo di culto a un altro le 3 statue lignee del 1600, raffiguranti i 3 martiri.
La festa è molto animata e presenta ogni anno un calendario ricco di iniziative che si svolgono durante tutta la settimana.
Partecipano alle varie processioni tutti i paesi limitrofi, oltre ai tanti turisti che amano viaggiare in primavera.
In Sardegna è uno degli eventi più noti che si svolgono durante il periodo della Pentecoste.
Passando dal Sacro al profano, uno degli eventi enogastronomici più seguito da locali e turisti è Cantine Aperte, occasione perfetta per degustare i vini sardi direttamente nelle località di produzione.
Un evento che vede l’incontro tra appassionati del vino, semplici curiosi e produttori. E' una bellissima
esperienza per conoscere il tessuto produttivo della Sardegna e il suo territorio, per scoprire aziende che lavorano da generazioni con passione e grande competenza, per assaggiare ottimi vini, tipici di questa meravigliosa regione italiana.
Ricordiamo che la Sardegna presenta grande varietà di terreni dalle pianure fertili vicini al mare alle colline rocciose di Jerzu e Tertenia fino a quelle sabbiose di Oliena e Dorgali. Tra i vini più conosciuti: il Cannonau, rosso ad alta gradazione, il Nuragus, secco e leggermente acidulo, il Carignano, ìa Malvasia, vino dolce ideale per i dessert, il Vermentino, la Vernaccia il mirto e il Moscato.
La primavera è la stagione degli amori, si inseguono ed eseguono la danza dell'amore: i maschi cercano di conquistare le femmine con una coreografia elegante e musicale.
A fine maggio e i primi di giugno è possibile avvistare a Olbia, nella zona di Poltu Quadu, e a San Teodoro stormi di questi splendidi uccelli impegnati nelle loro schermaglie, un vero spettacolo della natura.
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Mangiare in Sardegna, è sinonimo di famiglia e tradizione, è l'occasione principale per stare insieme ai propri cari, per trascorrere momenti significativi e occasioni spensierate.
In Sardegna le famiglie durante la Pentecoste, si riuniscono per tradizione, a casa dei nonni festeggiando a tavola per ore, con antipasti, primi, secondi, contorni, verdure, dolci e caffè abbinati ai tanti vini isolani.
Per digerire non mancano le proposte locali: mirto o fil’e ferru!
La tradizione della cucina tipica Sarda, proprio come quella familiare, vanta radici molto antiche.
I piatti tradizionali più antichi sono di terra, visto che la Sardegna è sempre stata dedita alla pastorizia, si sono però ampliate nel tempo con piatti a base di pesce e molluschi propri dei pescatori.
La Sardegna nei secoli scorsi era abitata prevalentemente nell’entroterra, mentre le coste, poco salubri e poco sicure, erano quasi deserte.
Per questo la cucina sarda ha una cosi ampia selezione di insaccati e formaggi saporiti e invecchiati e il famoso pane Carasau, un pane sottilissimo, formato da sfoglie leggere e croccanti.
Uno dei piatti tipici sardi, uno di quelli “poveri” ma buonissimo che utilizza il pane carasau è il “Pani Frattau”, in cui alcune sfoglie di pane carasau vengono poste una sull’altra e inframmezzate da sugo di pomodoro, per poi venire cotte in padella con un uovo sopra.
Il maialino arrosto è un altro classico della cucina sarda amato un po' in tutta l'isola, mentre altri piatti tradizionali sono specifici di ogni zona della Sardegna: la zuppa gallurese tipica a Sassari e Olbia; la fregola, piccole palline di pasta, condita con arselle e frutti di mare nel basso campidano; le Lorighittas nell’Oristanese, una pasta speciale composta da due fili arrotolati di impasto e solitamente condita con sugo alla salsiccia; le panadas, pasticci di carne, pesce o verdure.
A fine pasto si può scegliere tra molti dolci come le seadas, pasta fritta ripiena di formaggio fresco servite con miele locale, gli acciuleddi, dolci a forma di treccine, i papassini con l'uvetta, i cocciuleddi, pasticcini insaporiti con scorze di mandarino, frutta secca e cannella.